Arti-Ficio 23/10/2013 - Daniele Sasson
Intervento di Daniele Sasson
Dico subito che ho la più completa avversione per questo tipo di spiegazioni: “spiegare i propri quadri”. Intanto questa è una operazione che spetterebbe al critico, nel caso fosse necessario. Le immagini sono lì e dovrebbero essere più immediate delle parole, suscitare un tipo di lettura e di comunicazione più emotivo, secondo le diverse emozioni che suscitano in ognuno di noi, anche con marcate differenze di traduzione personale
Si può, però, partendo dall’osservazione delle opere qui esposte indirizzare la discussione, verso alcuni aspetti più generali. Valenti, Baglioni e Del Casino hanno sottolineato aspetti di carattere personale che hanno ispirato le proprie opere. Ognuno di noi osserva nella realtà quello che lo colpisce maggiormente, compresi i disagi che riguardano la vita di tutti i giorni. Un aspetto di questa nostra città, Siena, che credo ci prema sottolineare sul versante della cultura in generale, è un'assoluta mancanza di attenzione verso tutto ciò che avviene a livello locale, nei confronti delle potenzialità creative ed espressive dei molti giovani e meno giovani che operano e producono nel campo dell’immagine. Il “nemo profeta in patria” sembra essere una particolarità di questa nostra città, direi quasi l’essenza della proposta culturale senese (a meno che non si abbiano i cartellini giusti, o appartenenze particolari) le reali capacità dei singoli non divengono quasi mai il parametro di scelta.
Sono venuto volentieri stasera a questo incontro. Avrei voluto portare cose più recenti. Anche se nel tempo ho praticato la pittura e mi sono occupato di scenografia, il mio interesse prevalentemente è sempre stato la fotografia analogica, da questa poi sono all'elaborazione d’immagini in tecnica digitale, come queste che ho portato ed esposto qui.
Sono sempre stato interessato alle innovazioni tecnologiche, quelle che ispirano soprattutto impulsi di creatività piuttosto che soffermarmi alla rappresentazione o riproduzione della realtà. Ho sempre creduto che l'arte oggi è comunicazione e non riproduzione. Quindi, devi comunicare: devi riuscire a comunicare, le tue emozioni i tuoi pensieri. Il vero scopo è riuscire a far diventare “universale” il messaggio.
Questa mia tela è un lavoro non recente. Sono tornato ad abitare in una zona periferica della città nel duemila. Prima abitavo a San Rocco a Pilli nel comune di Sovicille, prima ancora a Siena. Ecco, per farla breve, mi sono meravigliato come queste zone periferiche sono tenute in maniera del tutto inaccettabile. A questa poca attenzione da parte dell’amministrazione pubblica, si sommano anche i deplorevoli comportamenti delle persone che aggravano ulteriormente la situazione. Dal duemila sono tornato in questa zona periferica della città: non si è mai visto un vigile urbano se non il martedì mattina per riscuotere il balzello del mercato, i netturbini puliscono solo una parte della strada, quella più comoda e praticamente non sporca. Questa tela fa parte appunto di un reportage su questo argomento, da cui in seguito idea ne è scaturita una mostra che nonostante il tema è risultata visivamente anche piacevole per la sua realizzazione tecnica. Però il soggetto era stato fatto apposta per documentare, denunciandola, una situazione di degrado.. Questa mostra fu ospitata la prima volta a Casole d'Elsa con il patrocinio del SEL. Poi l'ho portata in altre mostre.
Questa è l'immagine che noi ci troviamo di fronte camminando per la strada: questo è un marciapiede! O meglio dovrebbe essere il marciapiede (descrive il quadro).
La mostra fu intitolata “L'occhio sordo” ed il sottotitolo: “Siena, capitale europea della cultura?”.
Non è praticamente importato niente a nessuno; non è che qualcuno abbia detto qualcosa. Solo una persona a cui ho inviato due o tre immagini recentemente ha commentato: “Ma possibile che non ci venga nessuno” ed io ho risposto: “No, non ci viene nessuno.” Questa persona (mi fa piacere dirlo perché è stato l’unico che in qualche modo ha risposto) è l’attuale sindaco Bruno Valentini, prima ancora che diventasse sindaco di Siena.
- << Prec
- Succ