Partenza
- sella il cavallo , devo partire
- bene signore, per andare dove?
- lontano, molto lontano, lontano...
- quante provviste, signore?
- nessuna, il viaggio è tanto lungo che dovrò trovarmi per strada il nutrimento, per arrivare al termine
- ma qual’è la meta, signore?
- via da qui...
Via da qui, via da qui...
Uno fra i molti,
mistero
di tutti
Piangeva
pregustando alla bisogna
nostalgia, mancanza
Nessuna mercanzia nella bisaccia
ma, riflessa dallo specchio,
la faccia di chi dispera
Passò la curva, l’orizzonte
senza lasciare traccia
“partenza”
ce l’aveva scritto in fronte
E’ per fuggire che si parte
una sera a primavere
verso il mirabolante mistero della notte,
per non vedere oltre le carte
che nascondiamo in mano,
verso rotte impensate
dove poter essere
ciò che davvero siamo
per non guardare
la ragnatela dell’inganno in cui viviamo
andare è esser ciechi all’usuale immondo
se manca uno non sarà certo il finimondo
nessuno che senta la mancanza
....via.... L’assoluta essenza
della tragedia che nominiamo essenza
o soltanto vista
c’è sempre un’altra pista
c’è sempre un’altra pista
dopo una partenza
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